Avvio del progetto di ricerca per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi produttivi, abbattimento delle…
Il Corriere della Sera ha pubblicato il 31 ottobre scorso nella sezione Finanza e Imprese un articolo dal quale emerge che Esseco Group si posiziona sul primo gradino della speciale classifica delle aziende italiane di media dimensione (ovvero con un fatturato tra i 20 e i 500 milioni di euro) del settore chimico-farmaceutico.
Con un aumento del 22,4% dal 2020 al 2021, Esseco Group ha raggiunto il valore di 542 milioni di euro di fatturato, superando la soglia del mezzo miliardo di euro che rappresenta lo spartiacque tra le piccole-medie imprese e le grandi aziende.
L’Ing. Roberto Vagheggi, General Manager della Divisione Chimica di Esseco Group, ha così commentato: “Questa classifica ci rende orgogliosi perché certifica il percorso di crescita di Esseco Group, il cui volume d’affari è passato da 200 milioni di euro nel 2010, fino ai 540 milioni di euro del 2021. Vorrei anche aggiungere che stiamo lavorando duramente, affinché questa crescita non si fermi qui. A testimoniarla, possiamo già citare l’anno 2022, che verrà sì ricordato come un anno molto difficile, ma anche come un anno ricchissimo di soddisfazioni, con un balzo superiore al 50%. In effetti, si prevede una chiusura d’anno con un fatturato superiore agli 800 milioni di euro e con EBITDA ugualmente in crescita. Questi risultati straordinari non dipendono da nuove acquisizioni, che probabilmente seguiranno nel 2023, ma dal riconoscimento ricevuto dal mercato: Esseco Group ha iniziato da diversi anni una politica energetica sostenibile e rinnovabile, per potersi rendere indipendente dalle forniture energetiche non green e non autoctone. Abbiamo acquistato centrali idroelettriche, parchi fotovoltaici, costruito impianti termici ad idrogeno e impianti che assorbono CO2, che trasformiamo in importante materia prima. La crisi energetica europea è diventata un acceleratore del payback dei nostri investimenti: puntiamo alla totale indipendenza energetica (nel 2023 saremo al 70% di autoproduzione elettrica), con autoproduzioni da fonti rinnovabili e green. La carbon footprint dei nostri prodotti, se non lo è già, sarà presto la migliore del mercato.”