Non una riunione ordinaria ma un momento decisivo per il futuro strategico dell’intera divisione industriale.…
Con che modelli di business sviluppare la filiera dell’idrogeno in Italia? È il quesito al centro dell’evento organizzato da Confindustria a Roma, il 5 e 6 giugno. Due giornate per analizzare casi reali ed esempi concreti in differenti settori affinché si possa contribuire fattivamente alla costruzione della filiera dell’idrogeno nel nostro Paese, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e con la Strategia nazionale ed europea dell’idrogeno.
Un percorso verso la transizione energetica che vede protagonista anche il Gruppo Esseco. In un settore “hard to abate” come quello della chimica industriale e fortemente energivoro, sono state compiute e si punta ad attuare una serie di scelte per aumentare la sostenibilità dei propri processi produttivi, contribuendo allo sviluppo del settore dell’idrogeno rinnovabile.
Idrogeno a Pieve Vergonte
Nello stabilimento di Pieve Vergonte (VB), si trasformano il cloruro di sodio e di potassio in prodotti commerciali quali la soda caustica, la potassa caustica, l’acido cloridrico, l’ipoclorito di sodio e i clorotolueni/diclorotolueni. Nel processo produttivo, l’idrogeno in eccesso, derivante dall’elettrolisi e non utilizzato per la produzione di acido cloridrico, viene utilizzato per soddisfare parte del fabbisogno termico dello stabilimento. Si riescono a coprire, in tal modo, 2 MW del fabbisogno energetico aziendale.
L’idrogeno viene utilizzato per ridurre il consumo di metano per la generazione di vapore al servizio della colonna di distillazione. Grazie al 75% di energia elettrica green prodotta da centrali idroelettriche, la sede di Pieve Vergonte è una delle poche realtà chimiche nazionali che può considerarsi sostenibile dal punto di vista ambientale.
Oggi Altair Chemical sta lavorando a progetti futuri per la produzione di idrogeno green che andrà ad affiancarsi all’idrogeno già prodotto dagli impianti cloro/soda e cloro/potassa, i quali, come descritto, sono prevalentemente alimentati da energia idroelettrica.