Avvio del progetto di ricerca per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi produttivi, abbattimento delle…
Continua il costante impegno delle aziende chimiche del territorio toscano nel collaborare e costruire relazioni durature, basate sul rispetto reciproco e sulla fiducia, con l’obiettivo di integrare le aspettative nelle strategie aziendali. È stato presentato oggi – venerdì 24 novembre – il Bilancio di Sostenibilità 2022 del comparto chimico toscano presso l’Innovation Center della Fondazione CR a Firenze, alla presenza dell’Assessore regionale all’Economia e Attività Produttive Leonardo Marras, del presidente di Confindustria Toscana Maurizio Bigazzi, del Direttore Centrale Tecnico-Scientifico di Federchimica Cristiana Gaburri e dei direttori di ARPAT e IRPET, rispettivamente Pietro Rubellini e Nicola Sciclone. Un comparto in grado di generare un valore economico di 60,9 miliardi di euro con 5,8 miliardi di euro di investimenti in indispensabili per la transizione ecologica e 903 milioni di euro per le spese per innovazione (di cui 642 per ricerca e sviluppo).
Dal Bilancio di Sostenibilità 2022 sono emersi tanti valori condivisi. Attenzione alla salute e alla sicurezza dei lavoratori, alla protezione dei diritti umani, alla salvaguardia dell’ambiente, con la convinzione che la crescita e lo sviluppo delle imprese debbano privilegiare la ricerca di soluzioni innovative per avere un utilizzo consapevole delle risorse naturali e la continua riduzione degli impatti ambientali, nonché agli investimenti nelle relazioni con le comunità e le Istituzioni, a beneficio soprattutto dei territori d’appartenenza.
Aspetti che vedono Altair Chimica interpretare la transizione verso fonti di energia rinnovabile da protagonista. Con il 44% di energia elettrica autoprodotta, rispetto al 31,5% di media del comparto, lo stabilimento di Saline di Volterra contribuisce concretamente alla lotta contro il cambiamento climatico, ottenendo al contempo un fattore competitivo essenziale. Oltre il 60% dei MWh complessivi prodotti nel comparto tramite impianti fotovoltaici in loco sono di Altair, a cui poi si è aggiunta l’ingente quantità di energia acquistata tramite contratti PPA (Power Purchase Agreement).
Un’attenzione alle risorse naturali che emerge anche dai processi produttivi con grande ricorso a materie prime-seconde come nel caso del Cloruro Ferrico dove l’acido esausto e le scaglie di lavorazione da acciaieria, grazie ad innovativi procedimenti, vengono recuperati e divengono produttivi laddove altri vedono solo rifiuti. Oppure, ancora, nella produzione di Carbonato di Potassio (K2CO3) dove vengono recuperati i fumi di combustione del turbogas per fornire aria calda di processo, abbattendo le emissioni di CO2.
Se Altair Chimica si dimostra un’azienda sensibile alle tematiche legate alla sostenibilità – dall’ambiente al territorio, al sociale, alla ricerca sino alla produttività per gli aspetti economici – è perché crede nei propri dipendenti a cui ha garantito sin dal dicembre 2022 un aumento di stipendio del 5% in più sui nuovi accordi sindacali per fronteggiare l’inflazione. O, forse, anche perché Altair Chimica è una società con uno spiccato lato femminile per il comparto con il 14,4% di donne assunte. Altro fiore all’occhiello di una azienda toscana – orgogliosamente parte di Esseco Industrial – con valori chiari, schietti e determinati.